Chitarre ARA - Storia
Realizzazione e lavoro








La Realizzazione - Scartata l’idea di costruire uno strumento di piccole dimensioni, la sperimentazione si e' diretta verso la stilizzazione della sagoma: l’Otto e' stato diviso in due parti, creando la parte inferiore per l’appoggio sulla gamba e la parte superiore per l’appoggio sul petto e del braccio. Due o quattro perni  filettati, secondo il modello, assicurano le due appendici allo strumento, con una forma triangolare allungata, inserendosi in boccole incassate.Questa soluzione ha reso ARA sicura stabile e facile da smontare. La forma della cassa e' un prolungamento del manico e si  allarga gradualmente verso il fondo.

E’ stata scelta una forma triangolare, forma che non avendo parti curve, consente un agevole alloggiamento delle due appendici, che unite alla cassa, formano l’Otto tradizionale. La cassa della chitarra e' alta circa 5 cm,  il piano armonico parte dalla base del manico con una larghezza di  7,5 cm e si allarga, sul fondo, fino a 18 cm.

La dimensione della cassa armonica, anche se ridotta, contiene una buona quantita' di aria, il suono e' ottimo e con qualita' che non ha niente da invidiare a strumenti tradizionali. La sua incatenatura e' a raggiera con due catene trasversali alle venature del legno, questa  conferisce un’ottima stabilita' al piano e permette una regolazione bassissima delle corde, rispetto al manico, ottenendo una “action” morbidissima, con conseguente semplicita' d’uso.
Sul piano armonico e' collocato il ponticello che determina la lunghezza delle corde. E’ composto di varie parti e la sua particolare struttura consente una regolazione verso il fondo della chitarra, senza l'utilizzo di filettature, ma solo di spessori di legno. Questo sistema finalmente risolve il problema dell’intonazione generale, questione spinosa e mai risolta da esperti liutai. ARA ha il ponticello che e' tenuto fermo, solo dal peso dalla tensione delle corde, circa 40/50 Kg. in base al tiraggio delle code , di conseguenza, variarne la posizione e' una operazione che si svolge in pochi minuti ed e' possibile effettuarla anche da persone non esperte.
Sotto l’osso del ponte e' stato collocato un microfono piezoelettrico che e' alimentato da una batteria a 9 volt , sul fondo della chitarra e' alloggiato il jack per il collegamento alla strumentazione esterna. Su richiesta, puo' essere montato qualsiasi tipo di microfono fornito dal cliente, purché rispetti le caratteristiche elettroniche tipiche dei microfoni piezoelettrici.

Il manico e' composto da quattro parti incollate, per evitare incurvamenti e torsioni dovuti agli agenti atmosferici e alla sollecitazione costante delle corde.

La tastiera e' in Ebano e la divisione dei tasti e' stata fatta tramite una maschera d’acciaio lavorata al laser con precisione al quarto decimale. La maschera obbliga la lama del seghetto ad un taglio perfettamente perpendicolare, evitando errori d’inclinazione, nell’inserimento dei tasti. La paletta e' stata realizzata con una forma tale da compensare visivamente il triangolo allungato della cassa armonica, ha meccaniche singole, per meglio adattarsi alle curvature esterne.
I legni impiegati sono di altissima qualita' ed ogni elemento e' stato selezionato per meglio assolvere la propria funzione.